mercoledì 28 marzo 2012

E poi...

la mostra. Finalmente. Chi non ne può più, che volti pagina (virtualmente :)
 I più coraggiosi (e un pò masochisti) invece mi hanno chiesto notizie della mostra in corso. Siccome vi ho interpellato nella fase di progettazione, nella fase di dubbi e di preparazione, nel momento dell'arrivo delle stampe e dell'allestimento, ora condividerò con voi il momento dell'inaugurazione. Poi la fase dello smontaggio ve la risparmio, va. :)
Come vedete, eravate con me in ogni passo, mi avete sostenuta moralmente e vi ringrazio. E' stata una buona esperienza di copartecipazione e condivisione.

E ringrazio l'uomo di casa che mi è sempre stato accanto e mi ha dato non una mano ma almeno due.


Aggiungo qualche dettaglio. L'idea di fondo come prima cosa:

 "Una realtà non ci fu data e non c'è, ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere: e non sarà mai una per tutti, una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile."
Uno, nessuno e centomila, Luigi Pirandello, 1925

Viviamo in un mondo in cui i saperi si moltiplicano, la tecnologia crea ponti improbabili ma anche in un mondo in cui l’umanità si ritrova a vivere in spazi sempre più compressi, costretta a delle convivenze sempre più claustrofobiche, in spazi minimi dove non c’è la distanza necessaria per mettere a fuoco sé e gli altri. Ideali e certezze sembrano svanire, naufragare e tra gli innumerevoli salvagenti pochi sono quelli a cui potersi aggrappare. In questo mondo ci sono troppi, infiniti “passaggi” tra culture, generazioni, lingue, religioni, ideali, convivenze, una babele che crea confusione mentale, distorsioni a livello percettivo. L'individuo non è più una proiezione dell'essenza umana universale, non più un'identità emblematica in cui Uno è centomila, ma quell'unico Io si frammenta all'infinito e diventa Nessuno. Ci sono un’infinità di Io, raggruppati senza apparente reciprocità, senza legami, parti isolate di uno stesso gigantesco quadro e ci sono miliardi di realtà da ricreare ogni singolo giorno eppure… EPPURE in ogni minimo frammento o gesto si riesce a scorgere un’essenza umana, un dna della specie che accomuna destini e percorsi e questo riconoscimento genera empatia, comprensione, compassione. Tutti i figli sono nostri figli, tutti i vecchi sono nostri nonni e tutti sono un pò Noi.

La location. L'Officina, nel centro storico di Giulianova (TE). Un posto pieno di fascino per la struttura (pieno di archi e nicchie), le superficie (mattoni e pietra) e per l'attività che si svolge all'interno (ospita concerti, presentazioni di libri, recitals e hanno una birra artigianale pericolosamente buona). Ma ora basta parlare, eccovi qualche foto dell'allestimento.

 (gli ultimi ritocchi della bravissima curatrice/tuttofare, Ilenia)
 [ringrazio di cuore chi c'era, a tanti di loro voglio un gran bene]
e alla fine dell'inaugurazione informale c'erano questi due fantastici ragazzi a creare magia con la loro musica. Ma loro sono un'altra storia.
[to be continued]


8 commenti:

vitto e libri ha detto...

che meraviglia, complimenti!!

Leyla Ferrari ha detto...

Molto suggestivo il posto e le tue foto bellssime, peccato essere così lontanto.

leparoleverranno ha detto...

Proprio un peccato non esserci...
Congratulazioni, è un bel traguardo!
Francesca

Fosca ha detto...

stupendo, che brava!
sono tanto felice per te!

luby ha detto...

Complimenti , se fossi stata in zona non me la sarei persa !!!

enikő ha detto...

Grazie, ragazze! :)*

Sara ha detto...

ma che bellissimo posto...molto suggestivo! Davvero complimenti!
Un bacio, Sara

Alchemilla ha detto...

Grazie per questa visita virtaule!

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